L’Assessore Regionale Allocca per cercare di risolvere l’emergenza abitativa propone di: “…introdurre una tassa mensile di euro 10 sulle case sfitte…”; va puntualizzato, però, che molte delle case cosiddette sfitte non possono essere così considerate tali, in quanto un proprietario è costretto a tenere una casa vuota (sobbarcandosi anche una maggiore imposizione) per svariati e fondati motivi: per l’assoluta incertezza di poter riavere la casa quando gli servirà (stante le continue proroghe degli sfratti siamo alla ventottesima dal dopoguerra); per il matrimonio di un figlio; per avvicinare un parente anziano; per poter vendere la casa per far fronte a impegni fiscali; perché la casa ha necessità di riparazioni urgenti, ed oggi il proprietario è impossibilitato ad eseguirli stante la smodata tassazione, c’è infine lo sfitto involontario in quanto non trova un inquilino disposto a prendere in locazione l’immobile, causa la forte tassazione che si riverbera sul canone; il problema non si risolva sempre e solo aggravando la proprietà con tasse e balzelli; è l’edilizia residenziale sociale o più correttamente social housing che deve farvi fronte e, invece, il nostro Paese non si dimostra molto virtuoso, rispetto agli altri Paesi Europei, infatti registriamo le più basse percentuali di alloggi di edilizia sociale: il 4% a fronte del 36% dell’Olanda, del 22% dell’UK e del 20% della media comunitaria; per la città di Pisa la situazione è aggravata in quanto anche l’edilizia studentesca non fa fronte alle richieste per la gran numero di studenti fuori sede; basta dibattiti, convegni, tanti discorsi e nulla di più.
IL PRESIDENTE-CONFEDILIZIA PISA
Avv. Giuseppe Gambini