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GIOVANI: CONFEDILIZIA, RAFFORZARE I CONTRATTI A CANONE CALMIERATO PER RISOLVERE I PROBLEMI ABITATIVI

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GIOVANI: CONFEDILIZIA, RAFFORZARE I CONTRATTI

A CANONE CALMIERATO PER RISOLVERE I PROBLEMI ABITATIVI

 

 “La ricerca che Censis e Nomisma hanno realizzato sul rapporto fra i giovani e la casa evidenzia forti carenze nell’offerta di soluzioni abitative per la fascia d’età 18-34 anni, per effetto di redditi insufficienti per una popolazione calcolata in circa 11 milioni di persone. Per sciogliere il nodo è necessario rilanciare l’affitto, soprattutto a canone calmierato, rimuovendo gli ostacoli – specie di ordine fiscale – che ne bloccano lo sviluppo”.

Lo ha detto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenendo a Roma al convegno Verso la “casa taxi”? La domanda abitativa dei giovani, organizzato da Sidief e Banca d’Italia.

“Le misure che servono – ha aggiunto Spaziani Testa – e che confidiamo di veder approvate nella manovra di bilancio per il 2017, sono, in particolare, tre. Riguardano i contratti di locazione «concordati» e per studenti universitari, caratterizzati da canoni più bassi rispetto a quelli di mercato. Proponiamo di: 1) stabilizzare la speciale aliquota del 10% della cedolare secca, attualmente prevista solo fino al 2017; 2) estenderne a tutta Italia l’applicazione, ora limitata ai Comuni considerati ad alta tensione abitativa (oltre che a quelli colpiti da calamità); 3) introdurre un limite alla tassazione patrimoniale Imu+Tasi (quadruplicatasi dal 2012 rispetto all’Ici) sugli immobili locati attraverso questi contratti. E' inoltre essenziale favorire l'adeguamento dell'offerta alle esigenze della domanda, facilitando la riqualificazione e la trasformazione del patrimonio abitativo, anche attraverso i frazionamenti. Così come fondamentale è intervenire sulle dinamiche distorte che governano modalità e tempi di rilascio degli immobili sia in caso di morosità sia di finita locazione”.

“Incentivare l’affitto – ha concluso Spaziani Testa – significa favorire la mobilità dei giovani, per motivi di studio e di lavoro, più che mai necessaria in una società aperta e in una fase di grandi cambiamenti dell’economia come quella che stiamo vivendo. In questo quadro, il ruolo della proprietà diffusa – che da sempre ha garantito in Italia l’offerta di immobili in locazione – deve continuare ad essere fondamentale”.

 

Roma, 12 ottobre 2016                                                                                                              UFFICIO STAMPA