DOMANDE ALLA POLITICA
PERCHE’ i proprietari di immobili sono l’unica categoria di contribuenti tassata, oltre che sull’eventuale reddito prodotto dai loro beni, anche per il solo fatto di esserne proprietari, con ben due imposte patrimoniali, l’Imu e la Tasi?
PERCHE’ le imposte patrimoniali immobiliari (Imu e Tasi) si applicano persino sugli immobili inagibili e inabitabili, sia pure al 50 per cento?
PERCHE’ le spese di produzione del reddito da locazione sono, dal 2013, riconosciute nella irrisoria misura del 5 per cento quando gli studiosi di estimo valutano almeno nel 30 per cento l’entità di tali oneri?
PERCHE’ dall’applicazione della tassazione locale senza controllo non sono protetti – attraverso un limite alle aliquote Imu-Tasi fissato per legge – neppure gli immobili locati attraverso i contratti concordati, a canone calmierato?
PERCHE’ il canone di locazione va indicato nella dichiarazione dei redditi anche se lo stesso non viene percepito, salvo (complesse) possibilità di deroga previste solo per gli immobili ad uso abitativo?
PERCHE’ gli immobili situati nel Comune nel quale il proprietario ha l’abitazione principale – e quindi, generalmente, quelli che il proprietario stesso non riesce ad affittare, e che sono quindi dei puri costi –sono soggetti a ben 5 imposte (Imu, Tasi, Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef)?
PERCHE’ le locazioni di immobili non abitativi sono ancora regolate da una legge, quella sull’equo canone, di quasi quarant’anni fa, che obbliga –fra l’altro- a contratti di durata minima di 12 o 18 anni?
PERCHE’ la cedolare secca sugli affitti non è prevista anche per le locazioni di immobili non abitativi (negozi, uffici, capannoni, ecc.)?
La Confedilizia