APPELLO DEL PRESIDENTE
Uniti e convinti supereremo anche questa crisi!
La proprietà diffusa è quella rappresentata dai risparmiatori dell’immobiliare, quella rappresentata da persone che hanno scelto di investire nel mattone non per cercare facili e rapidi guadagni, ma con una prospettiva rivolta, più che a sé stessi, ai propri figli, se non anche ai nipoti.
La ricchezza nell’edilizia si misura in generazioni, non in pochi anni, e solo nell’arco di generazioni si riesce a percepire quel sottile piacere dato dal camminare su un terreno di proprietà, dal piacere fisico del possesso.
Coloro che appartengono a questa categoria devono, in questi momenti economicamente difficili, mantenere nervi saldi ed acquisire la consapevolezza e l’orgoglio di appartenere ad una categoria sempre pronta a fare il proprio dovere di cittadino e sempre pronta a difendere i propri valori morali.
Acquisita una tale consapevolezza sarà più facile poter sfatare con forza, in ogni consesso sociale ed in ogni occasione, quel falso luogo comune, secondo il quale i proprietari di case sarebbero avidi, esosi ed evasori fiscali, pronti a vessare qualche malcapitato inquilino. Per far questo è importante che ogni proprietario, che ogni risparmiatore dell’edilizia, diffonda ed informi il prossimo dei veri sprechi e delle vere sacche di privilegi che si annidano nel mondo immobiliare. Si pensi solo alla sostanziale esenzione fiscale di cui godono le società di investimento immobiliare, braccio operativo degli immobiliaristi e degli speculatori: se solo tali società pagassero le tasse e le imposte in misura eguale alla proprietà diffusa, vi sarebbero maggiori entrate per l’erario di oltre cinquecento milioni di Euro. Si pensi ai privilegi che godono certi assegnatari delle case di edilizia popolare, capaci di condurre a vita un alloggio popolare pur avendo redditi ampiamente capienti non solo per accedere al mercato delle locazioni private, ma anche per acquistare una casa in proprietà e sottraendo così le case popolari a chi veramente ne avrebbe bisogno. Si pensi alle anacronistiche normative sulle locazioni ad uso diverso, che ingessano il mercato con contratti dalla durata talmente lunga da scoraggiare in primis proprio gli imprenditori. Si pensi ai tempi ancora troppo lunghi per eseguire uno sfratto, dove spesso ci si imbatte nei professionisti dello sfratto, persone che riescono a rimanere anche anni senza pagare un euro di canone grazie all’inefficienza della giustizia.
Tanti e numerosi sarebbero gli esempi di sprechi ed incongruenze nel mondo immobiliare, ma se i proprietari uniti e compatti inizieranno a denunziarle, si riuscirà quantomeno a scalfire lo stereotipo del padrone di casa cattivo, esoso ed evasore.
Accanto a questo dovere di tutti i proprietari risparmiatori di far presente in ogni occasione la loro situazione, occorre evitare tentazioni diaboliche, prima fra tutte la tentazione di vendere, o meglio svendere, il proprio patrimonio per recuperare quella liquidità che ultimamente si è fatta sicuramente più esigua.
Noi, proprietari edilizi, noi risparmiatori del mattone, dobbiamo far sì che i nostri valori morali, continuino a darci la forza di superare anche questi momenti difficili.
Grazie a questi valori i nostri padri hanno superato due guerre mondiali, noi, uniti e convinti, supereremo anche questa crisi.
IL PRESIDENTE-CONFEDILIZIA PISA
Avv. Giuseppe Gambini